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SAMBRUSON DALLE ORIGINI TRA STORIA E LEGGENDA - PREISTORIA A SAMBRUSON

Dal volume "AD DUODECIMUN MANSIO MAIO MEDUACO"

di MONICA ZAMPIERI (Associazione Culturale Sambruson La Nostra Storia)

SAMBRUSON DALLE ORIGINI

Al principio del I millennio a.C., all'inizio di quella che viene chiamata Età del ferro, la civiltà paleoveneta si è sviluppata nell'Italia nord-orientale. A differenza della maggior parte dell'Italia protostorica9 e fatto unico nell'Italia settentrionale10, nel Veneto è possibile stabilire un'esatta corrispondenza tra la cultura materiale ed il nome storico del popolo che l'ha prodotta: i Veneti delle fonti latine e gli Enetoi delle fonti greche11. Questa identità non è limitata ad un breve periodo, ma i Veneti, seppur con molteplici influssi culturali provenienti da varie direzioni, sviluppano la loro civiltà lungo tutto il volgere del I millennio a.C.

Verso la fine del I sec. a.C., con la divisione amministrativa dell'Italia ad opera di Augusto, il territorio dei Veneti antichi verrà inglobato nella. X Regio (decima Regione), denominata  Venetia et Histria2.

I racconti più antichi sulle loro origini sono attribuibili ad Omero, Erodoto13 e Sofocle, ma i più dettagliati ci vengono da Virgilio e da Tito Livio, voce "ufficiale" della storiografia augustea, nato a Padova14, quindi particolarmente sensibile al problema. Secondo la storiografia latina gli Enetoi, già ricordati nell'Iliade come provenienti dalla Paflagonia in Asia Minore e presenti a Troia, sono di origine troiana. Lo riferisce Plinio rifacendosi a Catone. La fonte di Catone è importante, non solo per l'autorità dello scrittore, ma anche perché nella prima metà del II sec. a.C. non si poteva prevedere la futura espansione di Roma né quindi cedere a tentazioni celebrative15.

Tito Livio inizia le sue storie proprio con il ricordo delle vicende che riguardano la sua terra veneta16. I Veneti, originari della Paflagonia, territorio sulle coste del Mar Nero, espulsi dalla loro terra a seguito di una guerra civile, sono alleati dei Troiani nel corso della guerra. Morto il loro re Pilemene a Troia e privi di patria e di'guida, si rivolgono ad Antenore, il saggio consigliere dei Troiani17 scampato all'incendio della notte fatale. I Veneti, quindi, superate varie vicende, approdano con Antenore ai lidi adriatici, fondando una nuova Troia, Padova, e dando origine ad un nuovo popolo.18.

Ancora più mitico il racconto di Virgilio: Venere, rivolgendosi a Giove, contrappone al periglioso vagare di Enea, la sorte felice di Antenore che, penetrato nell'insenatura

dell'Adriatico, vi fonda Padova e vive in pace nel nuovo regno. La leggenda antenorea ebbe fortuna nella storiografia successiva. Riecheggia, infatti, in numerosi autori antichi19.

Altre testimonianze scritte parlano di presenze mitiche di eroi greci nell'alto Adriatico, in particolare di Diomede20, ricordando in realtà una frequentazione micenea di tali coste, testimoniate anche dall'archeologia. I primi contatti del mondo greco con i Veneti sono avvenuti alla fine dell'VIII, inizi VII sec. a.C. Contemporaneamente le fonti segnalano l'avanzata etrusca in Val Padana. L'espansione degli Etruschi, avviata già nel secolo precedente, conobbe il suo culmine nel V sec. a.C.

Gli scrittori antichi hanno attribuito la venuta degli Eneti paflagonici nel Veneto poco dopo la guerra di Troia, tra XIII e XII secolo a.C., periodo delle grandi migrazioni. I Veneti, quindi, erano una popolazione di lingua indoeuropea, venuta da regioni orientali: possiamo pensare a un nucleo di colonizzatori, guerrieri bene armati, detentori di una certa ricchezza, capaci di navigare e di commerciare, che si dovettero imporre con forza vincendo gli indigeni e cacciandoli verso Nord sui Colli Euganei21. Gli originari abitanti del Veneto sono ritenuti una popolazione preindoeuropea, che sembra coincidere con gli Euganei delle fonti22, presenti nel Veneto durante l'Età del bronzo e storicamente inconsistenti.

È singolare che le fonti classiche non facciano cenno dello svolgersi della civiltà dei Veneti nella nostra regione, almeno fino ai contatti con i romani. Si può attribuire il fatto a una loro storia tranquilla, cioè sostanzialmente senza grosse guerre, al di fuori delle molteplici vicende del mondo greco e del mondo etrusco. Il Veneto, tuttavia, non presenta una storia statica ma dinamica, come attesta la ricchissima documentazione archeologica relativa a scambi e commerci.

Gli scrittori romani vollero nobilitare le origini di questo popolo che, dal II sec. a.C., avrà grande rapporto con la loro storia: ad esempio Tito Livio per l'impresa di Cleonimo di Sparta, la cui tentata razzia fu respinta dai patavini.


NOTE:

9 Fogolari G. 1984, La civiltà paleoveneta, in ASPES (a cura di), Il Veneto nell'antichità preistoria e protostoria, II, Verona, pp. 661-724.

10    CAPUIS L. 1993, I Veneti. Società e cultura di un popolo dell'Italia preromana, in Biblioteca di archeologia, Milano.

11 Capozza M. 1987, La voce degli scrittori antichi, in BUCHI E. (a cura di), // Veneto nell'età romana. Storiografia, organizzazione del territorio, economia e religione, I, Verona, pp. 1-58. BOSio L. 1987, II territorio: la viabilità e il paesaggio agrario., in BUCHI E. (a cura di), Il Veneto nell'età romana. Storiografia, organizzazione del territorio, economia e religione, I, Verona, pp. 59-102.

12 Nove degli undici distretti amministrativi istituiti da Augusto portano un nome che rispecchia una precedente situazione etnico-culturale. L'unica dell'Italia settentrionale è la "Venetia et Histria".

13  Omero, Iliade, II, 852. Erodoto, V, 9; I, 163; IV, 33.

14 Tito Livio (Patavium 69 a.C. - 17 d.C.), lo storico romano autore degli Ab Urbe Condita libri CXLII, tratta la storia di Roma dalla sua fondazione fino all'Impero di Augusto.

15 Fogolari 1984, p. 670-671. AA.W., Veneti Antichi. Conoscere per capire le nostre origini, Centro sociale parrocchiale, Cazzago (Pianiga).

16 Livio, Storie, I, 1. Vedi Malnati l. 2003a, Le fonti greche e latine sull'antico popolo dei Veneti, in I Veneti dai bei cavalli, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e Regione del Veneto, Treviso, pp. 11-22.

17   Come in OMERO, Iliade, II, Antenore è ritenuto un saggio consigliere dei Troiani.

18 Fogolari 1984, p. 670-671. La Padova di Antenore; da Virgilio, per tutta l'età imperiale e oltre, sempre più celebre diviene la storia del ritrovamento della tomba di Antenore a Padova, Capozza 1987, p. 7.

19 Compare in Pomponio Trogo riferito da Giustino, in Pomponio Mela, in Silio Italico, 12, 212-222. FOGOLARI 1984, pp. 661-724 e Malnati 2003, pp. 11-27.

20 Fogolari 1984. Strabone, V, 1, 8. Strabone (58 a.C. - tra 21 e 25), geografo greco antico, scrisse una grande opera, Geografia, che tratta nel libro III Iberia e Gallia, nel libro V Italia, nel libro VIII Peloponneso e nei libri XI e XII Caucaso, Asia Centrale e Anatolia.

21 La critica moderna considera i Veneti un popolo Indoeuropeo giunto nell'alto Adriatico dall'area traco-carpatica-danubiana verso l'ultimo periodo del II millennio.

22 Nella Venetia i Veneti trovarono un popolo preesistente cui viene dato il nome di Euganei, lo vinsero sospingendolo verso Nord sulle propaggini delle Alpi, verso i colli omonimi.


Ultimo aggiornamento (Mercoledì 10 Ottobre 2012 11:03)