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IL PERIODO STORICO RECENTE - IL NOVECENTO E I NOSTRI GIORNI

 

L'Assistenza sanitaria del territorio di Dolo

e di Sambruson in particolare

Dorino Danieli

È disponibile poco materiale sull'argomento anche se attualmente è presente una rete sanitaria diffusa ed efficiente e per quanto riguarda Sambruson, la sua memoria sanitaria è strettamente legata a quella di Dolo per cui analizzeremo la storia della cittadina.

I punti principali che saranno analizzati sono:

- Strutture sanitarie (Ospedale, Dispensario antitubercolare

mandamentale)

- Strutture sociosanitarie (Casa di riposo)

- Assistenza sul territorio: medici e figure paramediche che lavorarono

sul territorio (Medici di famiglia, Ostetriche, Infermieri professionali

e generici)

1. Strutture sanitarie

Ospedale di Dolo

E’ la struttura principale sanitaria del territorio per definizione. Inaugurato l'8 gennaio 1865 grazie a dei lasciti di Antonio Guolo, Nicolò Priuli ed altri benefattori, ebbe sede in un palazzo di Via Dauli (del quale resta ancora la struttura ed è visibile l'ingresso da tale via). Alla formazione dell'Ospedale hanno concorso anche amministrazioni comunali riunite in un Consorzio nato ad hoc. La struttura così nata poteva soddisfare alle necessità di assistenza sanitaria della popolazione che fino ad allora si curava al proprio domicilio; solo in caso di estrema gravita il paziente doveva essere ricoverato negli ospedali di Padova o di Venezia.

La struttura ospedaliera si è progressivamente ampliata ospitando varie tipologie di reparti (Medicina, Chirurgia, Infettivi, ecc.). Importanza ha avuto anche la presenza di una grande costruzione che ha ospitato fino alla fine degli anni Cinquanta i malati di tubercolosi (successivamente tale struttura è stata trasformata in Divisione di Medicina poi in Divisione di Geriatria ed attualmente è chiusa). Inoltre, presso l'Ospedale, fino ai primi anni Novanta era presente una buona scuola per infermieri professionali. Tale scuola è stata chiusa con l'avvento del nuovo percorso formativo per Infermieri professionali che prevede una formazione di tipo universitario.

Attualmente l'Ospedale di Dolo fa parte, assieme a quello di Mirano, dell'ASL n° 13 Regione Veneto; ospita reparti in cui operano medici con alta professionalità. Peraltro nel passato vi hanno lavorato, come primari o come consulenti, figure mediche importanti che successivamente sono diventati insigni professori universitari. Come curiosità si segnala che il primo intervento chirurgico con anestesia indotta da agopuntura in Italia è stato effettuato nell'Ospedale di Dolo.

Dispensario antitubercolare mandamentale

Istituzione situata a Dolo, dapprima in una piccola costruzione vicino all'ospedale - ora sede del CED - fu trasferita in una moderna costruzione, che ora ospita il SERT, vicino alla sede dell'Acquedotto del Mirese in via Arino. Negli anni ha svolto egregiamente la funzione di profilassi, diagnosi precoce e terapia delle malattie tubercolari.

Uno dei medici che ha lavorato in questa struttura per anni è stato il prof. Luigi del Torre, divenuto poi Primario della Divisione di Pneumologia dell'Ospedale e del quale tutti ricordano le notevoli doti professionali. Il dispensario è stato retto nell'ultimo periodo dal dott. De Falco e la struttura è stata chiusa negli anni Novanta.

2. Strutture sociosanitarie

Casa di riposo

II lascito del Sig. Sante Destro nel 1882 di una casa in Via Garibaldi e contemporaneamente quello di un inglese residente a Dolo (Edward Owen Williams, del quale si trova ancora la tomba nel cimitero di Dolo) permisero la nascita di questa istituzione che rappresenta un punto di riferimento per l'assistenza di persone anziane anche molto ammalate.

Negli anni la Casa di Riposo ha modificato il suo aspetto e oggi, dopo due trance di ristrutturazione ed ampliamenti, garantisce un livello assistenziale socio-sanitario ottimale. In questa struttura operano medici, paramedici e personale addetto all'assistenza specificatamente preparati. L'attività della Casa di Riposo, ora chiamata "Residenza per Anziani Riviera del Brenta" è coordinata da un Comitato di gestione.

3. Assistenza sul territorio

Le figure professionali che operavano sul territorio sono state:

- Medico

- Ostetrica

- Infermieri (Generici e Professionali)

Esistevano altre figure non propriamente sanitarie ma che gestivano piccoli problemi di salute. Famosa era quella del "Tiraossi" o "Giustaossi". Si trattava generalmente di una casalinga che, attraverso delle manovre di massaggio e manipolazione, trattava in modo empirico traumi, distorsioni, rachitismo, con risultati talora buoni.

Il medico del territorio

Nella zona di Dolo e dintorni hanno operato da sempre vari medici che avevano ambulatori generalmente a Dolo e solo secondariamente a Sambruson.

Ad Arino il primo medico residente è comparso alla fine degli anni Settanta, mentre a Sambruson si sono succedute varie figure di medici che hanno contribuito a migliorare lo stato di salute della popolazione locale.

Negli anni Cinquanta è comparsa la figura del medico mutualista che seguiva i pazienti assistiti da vari enti assistenziali. Allora i medici erano pochi ed ognuno di loro curava qualche migliaio di pazienti di tutte le età; lavoravano 24 ore al dì, compresi i giorni festivi. Verso la fine degli anni Settanta, con l'avvento della riforma sanitaria, è comparsa la figura del medico di famiglia che poteva seguire un numero limitato di pazienti. Tale figura, tuttora presente, riveste un ruolo importante per la richiesta di salute del territorio.

Poco dopo è comparsa anche la figura del pediatra di libera scelta che svolge la propria attività professionale sul territorio.

I medici che hanno operato nel territorio di Sambruson

Fino alla fine dell'Ottocento non si hanno notizie di medici a Sambruson. Ne abbiamo conferma da documenti conservati nell'archivio Storico della Parrocchia di Sambruson, poiché, in occasione della visita pastorale del vescovo di Padova mons. Modesto Farina, nell'anno 1822, l'allora parroco don Michele Vinera riferiva che in caso di necessità le persone si potevano rivolgere al dott. Nicolai di Dolo o al dott. Sarto a Mira.

In tale periodo il paese contava 2.220 abitanti e vi erano presenti due ostetriche, dette anche levatrici o "comari" che assistevano le partorienti a casa: Maria Berno che abitava in località Ponte e Santa Scatin in località alle Alture. È da precisare che le levatrici potevano esercitare la loro professione solo se avevano il beneplacito del Vescovo (in caso di necessità potevano infatti amministrare il Battesimo al neonato).

Abbiamo notizie di un dott. Luigi Rampazzo, che abbandonò il nostro paese non riuscendo a sostenersi economicamente poiché si trattava di una zona povera.

II primo medico condotto, di cui abbiamo sicure, notizie è il dott. Alessandro Pugnali che ha lavorato nel nostro territorio a partire dal 1885. Siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di questo medico dalla lettura di alcuni documenti trovati nell'Archivio storico del Comune di Dolo. Infatti, in seguito ad una petizione popolare di alcune decine di capifamiglia ambrosiani dell'ottobre 1884, il consiglio comunale di Dolo approvò il 30 gennaio 1885 una delibera per l'acquisto di una casa alloggio dalla ditta Berno e Zanchi da mettere a disposizione del medico condotto, previa autorizzazione del re Umberto I. Il sovrano, in data 18 ottobre 1885, con apposito decreto ne autorizzò l'acquisto.

La costruzione sita in Via Villa è stata da allora utilizzata dai vari medici che hanno lavorato a Sambruson; l'ultimo che ha lavorato in tale edificio è stato il dott. Giovanni Mioni.

Verso il 1890 ha iniziato a prestare la propria opera il dott. Antonio Bortolazzi, nato a Bassano del Grappa il 17 marzo 1853 e morto a Sambruson il primo Agosto 1931, che rimase in paese per 40 anni.

Fu sostituito, nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale, dal figlio dott. Diego che, per varie traversie, divenuto medico militare, partecipò al secondo conflitto mondiale. Questo medico visse l'ultima parte della sua vita a Ferrara. Ambedue svolsero la propria attività nell'ambulatorio situato in Via Villa.

Nel dopoguerra prestò la propria opera il dott. Amedeo Cubau, istriano. Successivamente egli lasciò Sambruson e divenne Direttore Sanitario presso l'Ospedale di Dolo.

Nei primi anni Cinquanta aprì lo studio il dott. Giovanni Mioni, chirurgo dell'Ospedale di Dolo che divenne ufficiale sanitario del Comune. Successivamente prestò la propria opera in Sambruson il dott. Giuseppe Gallo. Queste due ultime figure di professionisti esercitavano contemporaneamente anche a Dolo.

Dal 1981, a seguito dell'Istituzione del nuovo Servizio Sanitario Nazionale, ha iniziato la propria attività, unicamente nella frazione, lo scrivente.

Infermieri generici e professionali

Non è esistita una unica figura ben precisa ma un gruppo di infermieri professionali e generici che, dipendenti dal locale Ospedale, nel loro tempo libero erano disponibili per i loro concittadini.

Ostetriche

Da sempre è esistita questa importante figura che assieme al medico assisteva le gestanti dall'inizio della gravidanza fino al puerperio.

Nei primi anni del Novecento vi fu la signora Emma Giupponi (nata nel 1891 e deceduta nel 1965) che svolse nel nostro paese la propria professione. Il primo parto che seguì data il 18 Aprile 1915.

Nel tempo le future mamme hanno via via scelto di partorire in ambienti protetti di tipo ospedaliero e tale figura è scomparsa. Il parto in casa non era raro fino ai primi anni Sessanta.


n.d.r. Tra le ostetriche citate nell’articolo, voglio aggiungere il ricordo di mia zia Corò Dorotea Gaspari che prestò lungamente la sua opera a Dolo e a Sambruson dove ha anche abitato ed è deceduta. (Ha assistito mia mamma per la nascita in casa di noi quattro fratelli). Luigi Zampieri.


Dal volume "SAMBRUSON TRA OTTOCENTO E NOVECENTO"(Ass. Culturale Sambruson La Nostra Storia)

Si ringraziano: Gianni Deppieri Presidente Associaziome

Dott. Dorino Danieli Autore


articolo a cura di luigi zampieri


Ultimo aggiornamento (Sabato 29 Febbraio 2020 11:56)