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SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA - GLI SCAVI ARCHEOLOGICI

LE FOTO AEREE: AREA A E AREA B

Le due zone in cui sono stati rinvenuti i reperti, che distano una dall'altra non più di 1 km, si trovano in un'ampia area oggi adibita a coltivazione cerealicola.

Recandosi nella area A dopo le arature e spostando leggermente delle zolle di terra, si possono vedere piccoli frammenti ceramici e laterizi, spezzati e portati in superficie dai trattori durante l'aratura dei campi.

Il fatto che le due zone siano così vicine può far, a ragione, pensare che tutta la zona sia ricca di reperti. Anche in altri settori della campagna sia di Sambruson che dei paesi limitrofi molti sono, e soprattutto sono stati, i ritrovamenti di oggetti ceramici e non da parte di privati47. Infatti, durante le visite al Museo, numerosi compaesani raccontano di ritrovamenti di presunte tombe e di reperti vari, avvenuti durante gli scavi delle fondamenta per la costruzione delle loro abitazioni. I reperti rinvenuti dal Vanuzzo non fanno pensare ad un contesto funerario; nulla toglie che in altre aree del territorio di Sambruson ci fossero delle necropoli più o meno antiche. In particolare, le necropoli romane erano situate lungo le vie consolari e a Sambruson si incontravano due importanti strade, la via Annia e la via Popilia.

La fotointerpretazione delle coperture aerofotografiche zenitali permette in linea teorica il recupero delle tracce di origine naturale e antropica dei territori analizzati48 (tav. XVIII) ma purtroppo, nel caso qui studiato, ciò non è stato possibile.

Tre sono le foto aeree analizzate per Sambruson, provenienti dagli Archivi della Provincia di Venezia. Due disponibili su supporto cartaceo, in bianco e nero e una su supporto meccanografico (DVD), a scala variabile, sono state esaminate dal dott. R. Peretto, direttore del Museo dei grandi fiumi di Rovigo e grande esperto in materia49, che ha introdotto chi scrive allo studio fotointerpretativo. Ben poco è emerso dall'analisi eseguita con lenti a forti ingrandimenti, in quanto le foto sono state scattate in periodi dell'anno non vantaggiosi per la lettura delle strutture sepolte che, anche se esistenti, sono difficilmente visibili. Tutte e tre le fotografie, una scattata a febbraio, una ad ottobre e l'ultima a dicembre, mostrano delle situazioni di terreno secco e pertanto le tracce, eventualmente presenti, non sono riscontrabili. Solo su una delle foto (tav. XVIII) il dott. Peretto ha individuato dei segni paralleli tra loro che si sviluppano obliquamente, ma che si rivelano molti deboli anche a forti ingrandimenti e pertanto risultano di difficile interpretazione. Sempre su questa fotografia, ad alti ingrandimenti, si vede una traccia avente una forma a V leggermente allungata sulla parte destra.

Seguono, dopo le note, le tavole.


NOTE:

47   Vedi capuis l. et alii 1984d (capuis l., leonardi G., pesavento mattigli s., rosada g.), Carta archeologica del Veneto, IV, Modena.

48   Marchiori A. 1986, Un tratto di strada romana ai margini occidentali della laguna di Venezia (area di Malcontenta): da una fotointerpretazione il contributo per un'analisi territoriale, in QdAV, 141-147. peretto R., zerbinati e., 1987, II territorio palesano, in: cavalieri manasse G. (a cura di), Il Veneto nell'età romana. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, II, pp. 271-289. primon s., con la collaborazione di fontana a. 2004, La fotointerpretazione, in Strumenti e metodi, in bondesan a., meneghel M., La geomorfologia della provincia di Venezia, Padova, pp. 58-66.

49    PERETTOR., ZERBINATI E., 1987, pp. 271-289.


 

TAVOLA XVIII

Particolare della foto aerea di Sambruson. Le zone degli scavi sono cerchiate.

Vanuzzo scrive, nel suo resoconto degli scavi, di aver scoperto nella zona A una necropoli paleoveneta o romana, nella zona B, la parte di una terramare.

 MAPPA DEGLI SCAVI

 

MAPPA DI SAMBRUSON CON LE AREE DI SCAVO

Ultimo aggiornamento (Giovedì 19 Aprile 2012 15:52)