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RELAZIONE di L. Zampieri (Cerimonia Targa Trovemose)

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IL SITO INTERNET - CONTENUTI DEL SITO

Sambruson 24 novembre 2019

Relazione di L. Zampieri in occasione della cerimonia di assegnazione della targa trovemose.

Contenuti del sito internet

SAMBRUSONLASTORIA

Cari Amici

il sito internet SAMBRUSONLASTORIA ha superato nel mese di ottobre le 300.000 visite. Significa, per i circa 6 anni di vita, una media costante di 50.000 visite all’anno, attualmente circa 5.000 al mese. Preciso che queste visite, non sono i twit abitualmente fatti nei vari social network come facebook, instagram, ect., costituiti da qualche parola, massimo 2,3 righe. L’unità di lettura, in questo sito, è un articolo che quando è breve misura 2,3,4 pagine, mediamente è costituito da 20, 30, 40 pagine. Una visita qui, corrisponde quasi sempre a rilevanti frazioni di ora, spesso ore intere. Se le statistiche dei blog, invece di essere fatte sul numero di entrate o visite, fossero sui tempi di permanenza nel sito, allora questo risulterebbe decisamente prevalente.
L’occasione di oggi, con la “targa trovemose”, sarà quella di mettere in evidenza il sito informatico e di ringraziare quanti, in tutti i modi, hanno partecipato con proposte, iniziative, ricordi e con vicende della loro stessa vita, alla stesura di questo lavoro e perciò la mia relazione sarà rivolta, in prevalenza, ai contenuti del sito e ai doverosi ringraziamenti.
Quando, circa 2000 anni fa, un viandante, uscendo da Padova, prima di passare il ponte Altinate ora porta Altinate e proseguire poi per la via Annia, a piedi o a cavallo, chiedeva agli uffici informati dove avrebbe potuto sostare, alla fine della faticosa giornata verso Altino e Aquileia, la scontata risposta era: “Ad  Duodecimun Mansio Meduaco”. Il significato è palese. A dodici milia da Padova, circa 20 km, c’è la stazione di sosta Medoacus Maior. In tale luogo era dunque suggerito fermarsi, servirsi di bagni e terme, accudire i cavalli o cambiarli, cenare e infine riposare per riprendere il cammino il giorno successivo. Ad Duodecimun Mansio Maio Meduaco è diventato il titolo di un libro che dall’epoca paleolitica fino alla romanizzazione, parla di Sambruson, iniziando proprio dalla Mansio.
Ma in che modo si apprende che la mansio, questo antico luogo di sosta si trovava nel territorio di Sambruson?
Esiste uno straordinario documento, una rappresentazione geografica, la più famosa e preziosa dell’antichità, la cui copia originale è conservata tuttora presso la Biblioteca Nazionale di Vienna, che mostra il territorio romano allora conosciuto; è la tabula Peutingeriana che riproduce tutte le strade dell’impero romano. In questa carta, nel punto della Via Annia, estrapolato da geografi e storici, dove ora si trova Sambruson, è chiaramente scritta una località, Mansio Maio Meduaco. Interpretato significa “stazione di sosta sul fiume Brenta maggiore”. Questa è la prima identificazione storica del luogo in cui ora viviamo.
Perché proprio qui.
Questo è il luogo dove la strada romana via Popilia, proveniente da Adria e Ravenna, confluiva nella grande Via Annia proveniente da Padova e Bologna per andare ad Aquileia. Questo è il punto dove il fiume Medoacus si divideva nei due rami Minor e Maior prima di sfociare nella laguna Veneta. Quindi, grande incrocio di vie di comunicazione, strade e fiumi; ecco allora l’importanza del luogo.
Abbiamo parlato della Mansio in questo luogo, ma c’è qualcosa di precedente, qualcosa di più antico e leggendario. Alcuni secoli prima della via Annia e della Mansio, negli stessi luoghi è avvenuto un fatto. Il grande storico romano, Tito Livio, nato e vissuto a PD, racconta una epica vicenda divenuta un mito che, riportata da Livio, assume anche un plausibile valore storico.
Cleonimo, duce spartano, dopo aver combattuto contro i Romani nella regione salentina, approdò con la flotta ai lidi veneti. Le sue avanguardie lo informarono che dai bacini lagunari, Venezia ancora non c’era, si potevano vedere, piuttosto vicine, campagne coltivate e, più in fondo, delle alture, i Colli Euganei; vi era anche la foce di un fiume profondo, era il Brenta. Ordinò che la flotta risalisse il corso d'acqua. Attraversò tre villaggi. I soldati greci li devastarono e saccheggiarono, fecero razzia di uomini e di greggi, incendiarono le abitazioni e avanzarono in direzione di Padova. Giunta notizia a Padova, scrive lo storico Tito Livio, subito i patavini decisero di muovere contro il nemico. Si portarono rapidi nei luoghi assaliti, dove avevano preso ormeggio le navi degli invasori, sorpresero i soldati, li assalirono e ne distrussero le imbarcazioni. Il re spartano, sconfitto, fu costretto a ritirarsi precipitosamente verso il mare, con appena un quinto della sua flotta. Livio precisa che i villaggi difesi dai Patavini erano lontani una ventina di chilometri da Padova, sul fiume medoacus, ma non specifica in quale ramo terminale del fiume. L'identificazione, o una precisa ubicazione di questi villaggi, sono tuttora discusse ma, se il Medoacus, dove sono avvenuti i fatti, parliamo di almeno 2300 anni or sono, è quello Maior, come sembrano orientati studiosi e ricercatori, allora il terzo dei Villaggi, distrutto da Cleonimo, dove avvenne la battaglia tra greci e padovani, sembra essere proprio qui, dove oggi abitiamo, l’attuale Sambruson.
Esiste un terzo racconto, anche questo sulle ali della leggenda, ma ben scolpito nel marmo di una lapide; è quello del romano Q. Volscio. La storica lapide, ora, è posta su un davanzale della villa Velluti, trasformata di recente in un noto hotel, a pochi passi dal luogo degli scavi.
Nel sito internet sono esposte due versioni riguardanti la lapide di Q. Volscio. La prima è uno studio paleografico eseguito da Monica Zampieri in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Antichità di Ca’ Foscari. Tale studio, scientifico e rigoroso, porta alla conclusione che la lapide, pur riconoscendone l’autenticità storica e archeologica sarebbe un reperto importato, cioè non proveniente dagli scavi di Sambruson.
Se invece tale lapide, come altri sostengono, fa parte del materiale scoperto da Lino Vanuzzo, durante gli scavi nelle campagne della famiglia Velluti, allora diventa verosimile che questo importante personaggio sia veramente la prima persona di Sambruson di cui si conosce il nome. Il romano Q. F. Volscio diventerebbe il più antico abitante conosciuto dei luoghi in cui viviamo.
Ho riferito tre racconti che appartengono forse più al mito che alla storia. Ecco, il sito internet comincia proprio da questi, raccontandoli nella sua prima parte, e prosegue esponendo tutto il possibile, da quei remoti tempi, fino ai nostri giorni, suddividendo centinaia di articoli, in 4 grandi sezioni in ordine cronologico che si chiamano:

Sambruson

DALLE ORIGINI TRA STORIA E LEGGENDA
IN EPOCA PREROMANA E ROMANA
DAL MEDIO EVO ALL'OTTOCENTO
IL PERIODO STORICO RECENTE

Il sito internet propone oltre alle 4 sezioni storiche, altre due grandi e altrettanto importanti sezioni. La prima, tratta gli argomenti di CULTURA, COSTUME, TRADIZIONI e AMBIENTE, la seconda, riservata interamente alle persone di Sambruson, ha per titolo appunto, PERSONE.
Provo sinteticamente a riassumere i contenuti delle sei sezioni precisando dovutamente che le fonti di molti articoli e gli autori, saranno citati e ringraziati per quanto possibile alla fine di questa cronaca. Naturalmente sto sintetizzando in pochi titoli il contenuto delle migliaia di pagine che costituiscono il sito.
Iniziamo dalle origini, e cioè Sambruson dalla preistoria all'età Romana, passando per Sambruson paleoveneta.
Le categorie degli articoli che qui emergono sono, la Preistoria a Sambruson con svariati articoli sui miti leggendari in precedenza accennati, come Sambruson dalle origini, Antenore e Diomede, Il mito di Cleonimo, I veneti e i cavalli e Sambruson dalla preistoria all’età Romana. Fanno seguito importanti trattati e ricerche sui Paleoveneti, suddivisi in vari articoli fra i quali spiccano “il territorio in epoca paleoveneta a Sambruson e Sambruson e Lova paleoveneti”.
Poi per l’epoca preromana e romana troviamo ”l’intervento romano nel Veneto” con le ricerche  sulla viabilità antica e sul territorio di Sambruson al tempo dei romani e quindi la descrizione in vari articoli dell’ argomento “Via Annia”  e del progetto “Sambruson Sito 24  Via Annia”  e di seguito la MANSIO MAIO MEDUACO con  dettagliate descrizioni delle mansiones, mutationes et stationes.
Si analizzano quindi gli SCAVI ARCHEOLOGICI con la storia e la documentazione dei ritrovamenti, con le foto storiche e le foto aeree della zona degli scavi e l’analisi sul rapporto fra Sambruson e i siti archeologici vicini.
Seguono svariati articoli sul MUSEO, nei quali sono mostrate le foto del nuovo antiquarium, le descrizioni degli affreschi, dei mosaici e delle monete romane, la descrizione del primo museo del 1950, con il confronto fra i reperti di allora e quelli di oggi; le descrizioni molto tecniche e dettagliate dei reperti, con foto e disegni di ognuno; la catalogazione ufficiale secondo le norme, in collaborazione con la Soprintendenza di Padova; l’importante studio degli impasti delle ceramiche con relativo catalogo e foto. Il sito illustra inoltre la realizzazione dei laboratori scolastici, fiore all’occhiello proprio della associazione Trovemose.

Procedendo in ordine cronologico si arriva alla sezione che copre il periodo DAL MEDIO EVO ALL' OTTOCENTO con importanti categorie di argomenti come l’evangelizzazione di Sambruson, con l’esposizione dei temi riguardanti l’origine del paese e della sua Pieve, Sambruson nel medio evo, nonché i rapporti fra Sambruson e Padova. E ancora, l’origine del nome Sambruson, Sant’Ambrogio e il Cristianesimo a Sambruson, la pievania nei primi secoli e nel periodo successivo e poi la Chiesa e le pievi del territorio incontrando il primo parroco del paese del quale si conosce il nome, prete Giovanni. La sezione è completata con gli articoli relativi a feudatari e ville venete, con tutte le ville descritte singolarmente, con le storie dei proprietari e feudatari a Sambruson e infine con i trattati sulla importante questione dei fiumi, le varie deviazioni del brenta, la Brenta nova o Brenton, l’antico Ponte di Sambruson.

Si passa quindi alla sezione che riguarda IL PERIODO STORICO RECENTE con la MORFOLOGIA DEL TERRITORIO e LA CIVILTA' CONTADINA trattate in svariati articoli relativi alle trasformazioni territoriali, i fiumi e le strade, il paesaggio agrario, i casoni e le abitazioni moderne, la trasformazione delle aree agricole con i piani regolatori e il passaggio dal mondo contadino a quello industriale, per arrivare finalmente al “Novecento e i nostri giorni” dove si entra nell’interessante e coinvolgente argomento delle Realtà attuali che sono quelle che noi stessi abbiamo vissuto e stiamo vivendo nel 1900 e nel 2000.
Ricordo perciò le più importanti di queste realtà, descritte con dovizia nel sito internet come, la Storia della Cantina Sociale, la storia della Latteria Sociale, la Parrocchia: storia e quadro religioso, la Corale di Sambruson, l’Assistenza sanitaria a Sambruson, Sambruson scuola dell’infanzia, Associazione volontari ospedalieri di Sambruson, Associazione Trovemose, Gruppo sportivo Ambrosiana fondatori, Associazione Sambruson la Nostra Storia e un rilevante servizio sulla realizzazione e inaugurazione nel 1962 della SCUOLA ELEMENTARE DI SAMBRUSON, con le testimonianze  delle autorità e degli insegnanti di allora come la presentazione di Riccardo Meneghelli sindaco, la relazione sul nuovo edificio scolastico di Giorgio Basso direttore, l’intervento di Mons. Luigi Rimano arciprete, e inoltre i cenni storici, il folclore locale e l’habitat descritti per l’occasione da alcuni insegnanti di allora, Cattaruzza, Virgili Tucci, Viglione e Zilio.
Dalle quattro sezioni storiche approdiamo alla grande e rilevante sezione che ha per titolo

CULTURA, COSTUME, TRADIZIONI e AMBIENTE

dove il primo gruppo di articoli è costituito da prosa e poesia nel nostro paese e si chiama LETTERATURA A SAMBRUSON con innumerevoli pubblicazioni di A. Zilio in tutte le varie forme letterarie, sillogi di poesie, novelle, racconti, poemi e romanzi. Sono presenti con i loro scritti, altri autori come L. Vanuzzo, Renzo Dittadi, O. Moretti, O. Di Rosa e altri ancora.
Nella parte riguardante Costume e tradizioni emergono avvenimenti, storie e curiosità come la vicenda della Rivoluzione delle femmine di Sambruson, le burle delle perforazioni e dei ritrovamenti di petrolio, lo scherzo del muro di ghiaccio, la burla delle campane fatta dai terribili ragazzi di Sambruson e ancora, sull’argomento Costume e Tradizioni, molti articoli, tra i quali il Filò a Sambruson, i Giochi antichi a Sambruson, i soprannomi di tutte le famiglie e tutti i proverbi e le filastrocche del paese, riportati alla luce.
Fra le curiosità riportiamo per esempio l’inedita fotografia del gruppo dei campa­nari di Sambruson incaricato, il 25 aprile del 1912 di inaugurare il primo concerto delle campane del risorto campanile di San Marco. Non tutti sanno che anche i mat­toni con cui fu edificata la nuova mole provenivano esclusivamente dalle fornaci di Sambruson, che localizzate in riva alla Brenta, potevano fornirli in massima econo­mia, mediante barche direttamen­te all'approdo in San Marco. Notizie che riportiamo dal gazzettino di allora e che confermano lo stretto legame, da sempre esistito, tra Venezia e il paese di Sambruson
La sezione viene completata con l’argomento riguardante ambiente, luoghi, edifici, case e ville con articoli relativi alla storia della Chiesa di Sambruson nei 250 anni dalla consacrazione, la storia delle famose campane, i Capitelli e la religiosità popolare, le Ville e gli Oratori nonché il verde a Sambruson con la descrizione delle campagne, delle piante tipiche, dei sistemi di coltivazione.
Rimane l’ultima sezione del sito, quella relativa alle PERSONE, suddivisa in tre gruppi.
Il primo chiamato PERSONE ILLUSTRI presenta vita e opere di persone, nostri concittadini, come Ettore Tito, Luigi Tito, Cesare Musatti, Angelo de Putti, Giacomo Cassetti, G.B. Velluti, e anche M. Paolini per essere stato a lungo nostro concittadino.
Il secondo gruppo ha per titolo, PERSONE IMPORTANTI. In esso vengono presentate persone significative che ricorrono di frequente nella memoria e nella rappresentazione degli abitanti di Sambruson, per qualità umane, per operosità nelle attività sociali, per alti livelli raggiunti nella politica, nello sport, per dedizione e costanza nella loro attività professionale. Sono sindaci, insegnanti, preti, medici, politici, studiosi, inventori, scrittori, sportivi. Ne cito alcuni. Sono i sindaci Meneghelli e Minchio, i preti Don L. Rimano, Don Israele Bozza e Don Giovanni Guerra, gli insegnanti A. Zilio scrittore, Bruno Busetto, maestro, poi sacerdote e Orazio di Rosa maestro e scrittore. Molte altre persone importanti si aggiungono, come L. Vanuzzo archeologo e poeta, Alfonso Colloredo Mels, Antonio Bortolazzi con altri medici, F. Fante senatore, Luigi Baldan militare e scrittore, Fratisek Hruska inventore, Manuela Levorato sportiva olimpionica, Mattia Nalesso sportivo olimpionico, alcuni   ambrosiani antichi Patrioti, padre Renato Zilio missionario, scrittore e giornalista, Luciano Zarotti pittore e cattedratico, Nada Levorato prima donna laureata di Sambruson, Maria Baldan, artista, pittrice e docente e altre persone. A ciascuna di queste, sono dedicati articoli cospicui con la descrizione delle loro attività, opere e curriculum.
Segue la terza categoria di Persone. Si chiama Brentasecca ed è lo “ Spoon river ” di A. Zilio sulla gente di Sambruson L'Antologia di Spoon River, quella originale è una raccolta di poesie che il poeta statunitense Lee Masters pubblicò nel 1914 dove egli si ispira a personaggi veramente esistiti nel suo paese natale nell'Illinois.  Ha avuto un enorme successo nel mondo. A. Zilio mi presentò la sua BRENTASECCA, come il nostro Spoon River con questa essenziale lettera. Mi scrive Andrea: Caro Luigi la mia Brentasecca è dedicato alla gente, a personaggi tipici del nostro paese, che vedo ormai attraverso un vetro appannato fatto di ricordi. Molti personaggi li riconoscerai. Alcuni sono emblematici. Altri sono volutamente adombrati. Il significato del messaggio, comunque, è chiaro. Ho voluto andare oltre le ville e i monumenti. Ho voluto parlare della gente. E non è stato facile, te l’assicuro. Nella scelta e nel dire. Ti affido questo piccolo tesoro, un poema, un tassello insolito, una tessera originale nel mosaico della tua Storia di Sambruson. Andrea.
Ecco, scusate, ora sto terminando. Finisco con i ringraziamenti alle persone che hanno contribuito ai contenuti di questo sito. Sono tantissime, le troverete, come si dice, navigando in esso. Le ringrazio sentitamente. Se dovessi citarle tutte, scivolerei in dimenticanze, mi limito quindi a ricordare quelle che sono state fonti sostanziali nella realizzazione di questo lavoro.

RINGRAZIO così Andrea Zilio per aver voluto e accettato di pubblicare molte delle sue opere, alcune inedite, di scrittore e poeta in particolare quelle relative all’ultima proficua parte della sua attività letteraria, monopolizzando quasi la sezione del sito, relativa alla letteratura a Sambruson. Non solo; lui è fatalmente legato alla storia del museo archeologico, assieme a Trovemose di cui è fondatore, con il fondamentale recupero dei reperti archeologici. Lo ringrazio inoltre per essere stato sempre vicino a questa elaborazione, con le sue lettere, i suoi commenti, la sua assidua partecipazione e soprattutto con la sua amicizia.

RINGRAZIO Monica Zampieri, archeologa. Con la sua tesi di laurea proprio sulla storia e sullo studio dei reperti del museo, e con il suo libro Ad Duodecimun Mansio Maio Meduaco,  ha contribuito in modo determinante alla istituzione del nostro museo, con la catalogazione dei reperti arch., con lo studio degli impasti delle ceramiche, con la progettazione dell’attuale antiquarium, in collaborazione con la sovrintendenza di Padova, con l’istituzione dei laboratori scolastici, e con la sua collaborazione al progetto Via Annia, raggiungendo un obbiettivo importante come  l’istituzione ufficiale del Sito 24 Via Annia, ponendo così nella relativa letteratura, il piccolo Sambruson vicino a città archeologicamente fondamentali come Padova, Altino, Concordia e Aquileia. Queste realtà di studio e di ricerca, descritte in decine di articoli, sono presenti nella prima sezione del sito internet, “Sambruson tra storia e leggenda”, dall’età paleolitica, alla romanizzazione.

RINGRAZIO alla memoria, Lino Vanuzzo, archeologo e poeta. Come archeologo Vanuzzo è ampiamente rappresentato in svariati articoli del sito internet. Le sue scoperte archeologiche furono l’occasione unica e originale di richiamare l’attenzione del mondo della cultura sul nostro paese. La scoperta lo aiutò a pareggiare i conti con una società che allora lo accoglieva per nulla sorridente. Il poeta Vanuzzo onora questo sito internet con il suo poema inedito, “I canti della tregua”, ritrovato e pubblicato da noi integralmente. Stupisce, del Vanuzzo, ancor più avendo frequentato scuole di indirizzo tecnico, il grande spessore della sua cultura classica, la sua profonda conoscenza della mitologia, della letteratura e storia antica, qualità acquisite con grande passione e profondi studi personali. I canti della tregua sono patrimonio che non va sprecato. E’ un’opera che lascia il segno per l’originalità, la profondità di pensiero e spessore intellettuale. Va oltre la persona, interessa Sambruson e non solo.

RINGRAZIO Mario Poppi insigne storico della riviera del brenta; ha scritto e ricercato molto per il paese di Sambruson. Appassionato studioso e profondo conoscitore del territorio, nel suo libro “ In Sancto Ambrosone ”, con pazienti e impegnative ricerche, affronta il periodo medioevale e moderno nel contesto della riviera del brenta, portando alla luce e alla nostra conoscenza innumerevoli documenti, mappe, testimonianze, avvenimenti, altrimenti sconosciuti. Il nostro sito, molto attinge dalla sua opera per coprire il periodo storico compreso tra l’alto medioevo e il primo ottocento. A lui un grato ringraziamento.

RINGRAZIO Gianni Deppieri, presidente della Ass. Sambruson la nostra storia, assieme a tutti i soci, per aver consentito la pubblicazione di parti dei tre principali libri emanati dalla sua Ass. che sono appunto: Ad Duodecimun Mansio Maio Meduaco, di Monica Zampieri, In Sancto Ambrosone, di M. Poppi e Sambruson tra 800 e 900, di vari autori, tra i quali egli stesso. Questi libri contribuiscono in modo importante alla realizzazione di molti articoli di questo sito. Grazie dunque a Gianni Deppieri.

Ringrazio, solo citandole, alcune persone presenti con altri importanti contributi pubblicati nel sito: in particolare Renzo Dittadi, partito da ragazzo e ritornato a Sambruson con il suo inedito volume autobiografico Butta via quel libro importante nella recente storia del paese. Ringrazio Don GianPietro Donà, per il suo trattato sugli oratori che abbiamo pubblicato, Orazio di Rosa con la sua Fermata a Sambruson, e ancora O. Moretti, Padre R. Zilio, Semenzato e Causin, Giuseppe Conton, G. Cagnin, V. Ferrario, Martino Cassandro, Bianca Donà, Dorino Danieli, Stefano Manzolli, Carlo Masato, Giannino Segato, Paolo Gottardo, Mara Sabbadin. Infine un grande e sentito ringraziamento agli amici di Trovemose per il riconoscimento che mi hanno voluto attribuire, riconoscimento che, ribadisco, va condiviso con tutte le persone, e come avete sentito sono tante, che in vari modi sono presenti con iniziative letterarie, studi, pensieri, ricordi, ricerche, in questa elaborazione che restituisce alla nostra conoscenza, leggenda e storia ma soprattutto vita di questo nostro paese. Ma ringrazio gli amici di Trovemose, soprattutto per la gradita amicizia e vicinanza che hanno voluto dimostrarmi attribuendo al sito internet SAMBRUSONLASTORIA la targa trovemose.

Un saluto cordiale a tutti i presenti. Vi ringrazio sentitamente e vi auguro buon pranzo e buon proseguimento di giornata con le vostre famiglie.

Grazie a tutti. L. Z.  
a cura di L. Zampieri

Ultimo aggiornamento (Domenica 03 Maggio 2020 13:28)

 

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