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Dott.ssa Nada Levorato, prima donna laureata di Sambruson

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PERSONE - PERSONE IMPORTANTI

NADA LEVORATO
Prima donna laureata di Sambruson

 

 


Come spiegazione e motivazione di questo articolo propongo parte di una corrispondenza con Valentina Corras nipote della dott.ssa Nada Levorato prima donna laureata di Sambruson.

 

Gent.ma Valentina

considerato il tuo recente gradito interessamento al “Sambrusonlastoria”, mi rivolgo a te per un suggerimento/proposta. Avrai notato, nel sito internet, l’articolo  “Persone importanti” di Sambruson, nel quale vengono presentate
persone significative e rilevanti che ricorrono di frequente nella memoria e nella rappresentazione degli abitanti di Sambruson, per le qualità umane, per operosità nelle attività sociali, per alti livelli raggiunti nella politica, nello sport, o per dedizione e costanza nella loro attività professionale”.
Scorrendo l’elenco di queste persone, rilevando anche una totale mancanza di “par condicio” fra uomini e donne, ricordandomi inoltre della frase riguardante tua zia Nada, presente in una tua precedente lettera,

(mia nonna raccontava con orgoglio che era stata la prima donna laureata di Sambruson)

ho pensato che questo requisito o record o primato, sia ampiamente adeguato affinché la dott.ssa Nada Levorato sia presente nel sito internet, fra le persone importanti di Sambruson. Se ti sembra opportuna questa collocazione, ti chiedo, se vuoi, di inviarmi tramite allegati mail, il materiale di cui sei in possesso su tua zia: foto, notizie, eventuale biografia casomai scritta da te. Possiamo così creare un articolo significativo. Ringraziamenti e un caro saluto.Luigi Zampieri.

Buonasera Luigi
La ringrazio molto per questa bella opportunità.
Le confermo che mia nonna raccontava sempre con orgoglio del fatto che mia zia Nada Levorato fosse stata la prima donna a laurearsi nel suo paese.
Io purtroppo non ho conosciuto mia zia, sorella maggiore di mia mamma Maria Grazia, perché è morta il 3 maggio del 1970 a soli 39 anni mentre io sono nata l’otto maggio dell’anno successivo.
Ma conservo molto di lei, compreso il diploma di laurea, il libretto universitario e le foto del giorno della laurea.
Mia nonna ha spinto sempre le sue nipoti, peraltro tutte donne, allo studio, forte dell’ esempio di sua figlia, tant’è che io mi sono laureata in Ingegneria civile e mia sorella in medicina.
Le faccio avere con piacere al più presto tutto il materiale in mio possesso.
La ringrazio con grande affetto
Valentina

Buon giorno Valentina
Sono contento della tua pronta adesione alla mia proposta e rimango in attesa della necessaria documentazione.
Con affetto, Luigi. 

Gentile Luigi
stasera ho riaperto una scatola rettangolare di latta, verde acqua, nel cui coperchio è dipinto un elegante vaso di fiori rosso cupo. E i miei ricordi vanno a quando ero bambina e mia nonna l’apriva per far vedere a me e a mia sorella tutto ciò che gelosamente conservava di sua figlia Nada, mia zia, la maggiore tra le due sorelle di mia mamma, morta prematuramente esattamente 12 mesi prima della mia nascita, a soli 39 anni.
Oggi non c’è più mia nonna e nemmeno la mia mamma e questa scatola è rimasta a me e continuo a conservarla con altrettanta gelosia in onore di mia nonna, di quella zia che non ho mai incontrato ma che mi è sembrato di conoscere da sempre tanto me ne si è raccontato, e di mia mamma, che il destino mi ha portato via troppo presto.
Osservo questa scatola tanto cara e penso che alla fine l’esistenza di una persona è racchiusa tutta lì dentro, in poco spazio... è tutto questo ciò che rimane di noi? Poi penso che è nei ricordi, anche miei, che continua a restare viva una persona che non ho nemmeno conosciuto e rifletto su quanto sia importante non perdere la storia, non solo la storia dei grandi eventi ma anche delle singole esistenze, che quegli eventi più grandi hanno contribuito a far accadere. Per questo le sono molto grata dell’opportunità che mi sta dando, di aprire con lei di nuovo questa vecchia scatola verde acqua che ha ormai quasi 50 anni e ricordare parte delle mie radici.



Mia zia Nada Levorato nasce il 14 marzo del 1931 in una famiglia benestante, forse la più agiata di Sambruson all’epoca, in una Villa Veneta cinquecentesca oggi conosciuta come Ca’ Zane Martin Levorato Velluti.
E’ la prima delle tre figlie di Angelo Levorato e Teresa Rocco.
Mio nonno sperava nell’ erede maschio ma alla nascita di mia mamma, dopo dieci anni dalla prima figlia, si rassegna, non poco contrariato con mia nonna, rea di aver dato alla luce tre donne. Per inciso, beffa del destino, ha in seguito avuto solo nipoti femmine.
Mia nonna, dalle ampie vedute rispetto all’epoca in cui è vissuta, non si scompone e da subito cresce le figlie con la convinzione che anche le donne devono studiare al pari dei maschi... a me ha sempre ripetuto di studiare per non dover dipendere in alcun modo un giorno da un marito... e a lei ho dedicato la mia tesi di laurea in Ingegneria Civile, conseguita appena un mese dopo la sua morte.
Trova nelle figlie terreno fertile, soprattutto in mia zia Nada; dopo il diploma delle scuole medie, frequenta a Padova, vivendo in collegio, il liceo classico Tito Livio, diplomandosi a pieni voti.
Torna a Sambruson, nella sua casa natale e mia nonna la sprona a continuare gli studi.

Si iscrive così alla Facoltà di Farmacia Patavina il 2 novembre del 1951 e si laurea il 16 novembre del 1956. Il 17 aprile del 1957 si iscrive all’ Ordine dei Farmacisti di Padova al numero 574/5.
Mia nonna, con non poco orgoglio, ripeteva sempre che Nada è stata la prima donna a laurearsi tra le cittadine di Sambruson.
A questo punto fa praticantato in varie farmacie tra cui a Sappada dove si trasferisce per lavorare fino alla fine degli anni Cinquanta.
Successivamente svolge la professione nella farmacia centrale di Dolo, in gestione alla famiglia Pinzerato.
Purtroppo, dopo tanto sacrificio e tanto studio che non le avevano lasciato lo spazio per costruirsi una famiglia propria, si ammala improvvisamente di cancro che le stronca la vita in 40 giorni a soli 39 anni. E’ il 3 maggio del 1970, per un destino crudele, il giorno del compleanno del padre.
Mia zia è sepolta nel cimitero di Sambruson, nella tomba di famiglia.
Rimane di lei il ricordo e soprattutto l’esempio, che le sue nipoti “femmine” hanno seguito, di emancipazione, di dedizione e di coraggio, un esempio ed un ricordo che capisco la fanno vivere anche al di fuori di questa vecchia scatola di latta.

La saluto con affetto.
Per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi
Valentina

Alcune foto di momenti importanti della vita di

Nada Levorato

L'Università


 

La Laurea


 

 

 

 

 

 

L'abilitazione alla professione di farmacista

 

 

L'iscrizione all'Ordine

 

 

 

 

 

 

 

Il lavoro

 

 

 

A casa

 


Che emozione leggere l’ articolo caro Luigi...ho immaginato l’ orgoglio che proverebbe mia nonna.
Grazie ancora di questa opportunità e del lavoro che svolge con ottimi risultati.
Con affetto
Valentina


articolo a cura di Luigi Zampieri


 

 

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 10 Giugno 2020 12:13)

 

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