I CAPITELLI E LA RELIGIOSITA' POPOLARE A SAMBRUSON
SAMBRUSON. CULTURA, COSTUME, TRADIZIONI, AMBIENTE. - AMBIENTE, EPISODI |
I CAPITELLI E LA RELIGIOSITA' POPOLARE A SAMBRUSON
L’articolo sui Capitelli è tratto, in gran parte, da una ricerca eseguita dagli studenti delle classi seconda B e C della Scuola Media Gandhi di Sambruson nell’Aprile del 1994.
Le schede della ricerca vengono qui riportate tal quali; alcune cose sono poi cambiate nel tempo e, per quanto possibile, questi cambiamenti sono segnalati.
Ringraziando ragazzi (ora adulti) e insegnanti, riporto una parte significativa della loro introduzione alla ricerca.
Ringrazio in particolare l’insegnante Mara Sabadin che gentilmente mi ha proposto il materiale didattico. Ciao Mara.
INTRODUZIONE
…………………ci auguriamo che, attraverso questo lavoro, i ragazzi abbiano compreso la metodologia dello storico e del ricercatore; ma se sul raggiungimento di questo obiettivo, non possiamo esprimere completa certezza, vista la giovane età degli alunni, riteniamo che la ricerca li abbia sicuramente sensibilizzati, coinvolgendoli a tutelare le opere minori presenti nel territorio e, in generale, che abbiano acquisito una maggior consapevolezza delle proprie “radici”.
Sambruson , 18 Aprile 1994
Gli Insegnanti
GuidoBoato CristinaCiani GiuseppeDeLorenzi MaraSabadin TizianaPozza
------------------
Sull'argomento "rogazioni e preghiere popolari" voglio inserire un contributo di Andrea Zilio che ha sbirciato, ancora in embrione, questo articolo, inviandomi tempestivamente la mail che molto volentieri aggiungo.
Caro Luigino,
ho visto l’idea dei capitelli di Sambruson. Ottima!
Se posso aiutarti ti mando il mio contributo sul tema.
Cominciamo dalle rogazioni, anche se rappresentano un particolare. Ma importante.
Le rogazioni sono preghiere e processioni propiziatorie sulla buona riuscita dei raccolti dei campi.
Ricordo le “minori” nei tre giorni che precedevano la festa dell’Ascensione”, quando si celebrava di giovedì.
Ricordo il nostro parroco, don Carlo Segala, che apriva la processione, con fedeli della contrada, pochi, partendo dalla chiesa e inoltrandosi nei campi fino a un capitello. Ricordo che verso le “marigate”, via Calcroci, la processione passava per il Ponte, strada alta, via Villa, sosta al capitello della ”Madonna del fioretto” (così la chiamavo io), all’incrocio con via Brentoni. Ritorno alla chiesa parrocchiale. Sono ricordi molto lontani, potrei avere qualche inesattezza. Ma, penso, di poco. Ricordo che visitare tutte le campagne era impossibile, ma bastava che i campi fossero visti e benedetti dal sacerdote vestito da messa, con chierichetto adulto che alzava la croce.
Ricordo le preghiere, in latino, di don Carlo: A fulgore et tempestate… e i fedeli rispondevano “Libera nos Domine” “Ut fructus terrae dare et conservare digneris…. E i fedeli …Te rogamus, audi nos.
Le nostre nonne, allora madri, popolane, senza istruzione, non oltre la prima elementare… credevano che le parole latine… conservare digneris… significassero … tradotte in italiano…salvare i gnari e quindi ci proibivano, inutilmente, di cercare nidi.
Al capitello di partenza sotto il campanile si deponevano le “crosete”, piccole croci di legno scortecciato di salice di fosso, salgaro, inserite tra loro a forma di croce. Erano benedette il giorno della “SENSA” e piantate nelle campagne ai quattro punti cardinali: gesto esplicito di richiesta di protezione celeste dalla grandine.
Fede? Superstizione? Stiamo calmi! Allora ci credevo anch’io. La fede è fatta anche di gesti, pensiamoci bene tutti, e anche questi hanno un significato. Sono una invocazione sincera a Dio. Ogni cosa va giudicata nel tempo e nel luogo in cui è avvenuta Non “fuori luogo”. Sono preghiere popolari. Poi ognuno si faccia l’opinione che crede. Ciao, grazie per l’ospitalità. Andrea.
NDR Luigi Z.
Visto che Andrea, come spesso, si lascia trascinare nei "ricordo" con le antiche terminologie dialettali di contrada, voglio aggiungere che la sua ”Madona del fioreto”, oppure, come si vedrà più avanti nella ricerca dei ragazzi delle scuole medie, "Capiteo dea beata Vergine del Rosario", era chiamata invece da noi, di via Brentoni e via Villa, "Ea Madoneta", ed era considerata nome di contrada; infatti, la mamma ci mandava, nei primi anni '50, a fare la spesa (con moneta, non euro, ma uova) da Piccin aea MADONETA. Ho fatto, scherzando naturalmente, questa precisazione perchè, dei capitelli in seguito inventariati, quello della Madoneta, mi è più caro. Ai suoi piedi, nei gradini, che ci sembravano allora tanto grandi, ci fermavamo tutti i giorni, tornando da scuola, per giocare a "querceti" e "baete". Ricordo ancora i compagni di allora, (qualcuno non c'è più). Mario Simionato (Menoto), Rana Marin, Franco Niero, Bruno Naletto, Dino Bettini, Franco Benetti (cagna).
Capiteo dea Beata Vergine dee Grassie
Ubicazione
Comune Dolo
Frazione Sambruson
Vìa incrocio tra via Ponte, via Brusaura e via D.Manin
Parrocchia Sambruson
Diocesi Padova
Tipologia, caratteristiche strutturali, descrizione.
II capitello, addossato ad un caseggiato, ha struttura architettonica dì ispirazione neoclassica. Singolare ed aggraziato l'insieme del piccolo monumento ; infatti il frontone, l'architrave sorretto da due pilastri, il cancello che rinchiude la statua, la balaustra abbellita da cesti ornamentali e propiziatori d' ispirazione settecentesca presentano un raro esempio di leggerezza e di sobrietà. Anche la figura di Maria è ariosa e di buona fattura.
Stato di conservazione Buono
La costruzione risulta un poco inclinata per la presenza di un pozzo artesiano.
Misure
Altezza 5,70 mt Larghezza 2,75mt Profondità l,20mt
Età
L ' opera risale presumibilmente alla seconda, metà del secolo scorso.
Iscrizioni Nessuna.
Proprietà Contrada.
Autore Sconosciuto, così pure il committente
Funzione Di sosta, a protezione del trivio
Devozione e culto Fiori
Testimonianze raccolte
relative alle tradizioni di ieri e alla vita attuale del capiteo
Vicinissimo alla chiesa parrocchiale era luogo di sosta nelle processioni del Venerdì Santo, del Corpus Domini.
Alcune testimonianze orali lo dicono eretto come ex-voto della gente della via per lo scampato pericolo di un' epidemia di colera.
Commenti alla scheda, in progress
Capiteo dea Beata Vergine del Rosario
(Ea Madoneta)
Ubicazione
Comune.........Dolo
Frazione........ Sambruson
Via................Bivio tra via Brentoni e via Villa
Parrocchia......Sambruson
Diocesi...........Padova
Tipologia, caratteristiche strutturali, descrizione
La struttura architettonica si ispira allo stile gotico ; è un' edicola
aperta a pianta quadrangolare e su zoccoli s'innalzano colonnine
corinzie che sostengono singolari archetti a fiamma.
Costruita in pietra di Custoza, reca tracce di coloritura specie all ' interno della copertura (cielo stellato) .
La statua della Madonna col Bambino, sollevata su due gradini e un basamento, è di discreta fattura in stile classicheggiante.
Stato di conservazione : mediocre
non sono presènti danni strutturali, ma il capitello e la statua necessitano di alcune operazioni di manutenzione e di dipintura.
Misure
Altezza 4, 10 mt
Larghezza 1, 67 mt
Profondità 1, 67 mt
Altezza statua 1, 50 mt
Età è datato 1914
Iscrìzoni : BONI R... -1914
Autore F.lli Bon da Padova
Funzione : Processionale - di sosta
Devozione e culto
Oggi, nel complesso, trascurati : qualche fiore fresco appassito tra fiori di plastica.
Testimonanze raccolte
relative alle tradizioni di ieri e alla vita attuale del " capiteo "
Fino a qualche decennio fa, per la festa della Beata Vergine del Rosario, del 7 ottobre, una processione dalla chiesa raggiungeva il capitello, spargendo lungo la strada petali di fiori, cantando e pregando.
Commenti alla scheda, in progress
Capiteo de Sant' Antonio da Padova
Ubicazione
Comune..........Dolo
Frazione.........Sambruson
Via ................incrocio tra via Stradona e via Carrezioi
Parrocchia .....Sambruson
Diocesi...........Padova
Tipologia, caratteristiche strutturali, descrizione.
Edìcola su basamento quadrato, in muratura, intonacata, bicroma
(ora bianca e avorio).
Tre facciate sono aperte, protette da cancelletti inferro battuto.
La costruzione di stile, neogotica è caratterizzata da una copertura
con archi a fiamma sovrastata da croce su basamento.
All' interno, su piedistallo, si erge una statuetta di modesta fattura di
gesso dipinto raffigurante Sant 'Antonio recante nella mano destra,
un giglio e, a sinistra, il Vangelo e Gesù Bambino ; mentre tra un
ginocchio e la mano sorregge il globo terrestre.
Stato di conservazione : buono
Periodicamente la famiglia Masato provvede ad eventuali operazioni di restauro e di dipintura.
Misure
Altezza............. 3,50 mt
Larghezza........ .1,60 mt
Profondità........ .1,54 mt
Altezza statua... 0,90 mt
Età anno 1903
Iscrizioni nessuna
Proprietà contrada
Autore sconosciuto
contrada come committente ed esecutore
Funzione processionale e rogazionale
Devozione e culto fiori freschi, una lampada
Testimonianze raccolte
relative alle tradizioni di ieri e alla vita attuale del " capiteo "
Dalle interviste ad alcuni membri della contrada risulta che il capitello fosse in orìgine un palo secco con un' immagine, al centro dì via Stradona Presumibilmente agli inizi del secolo i fedeli della zona hanno eretto la costruzione così come oggi si presenta, facendone oggetto di una particolare devozione che raggiungeva testimonianza massima il giorno della festa del Santo, il13 giugno.
In quell'occasione, al mattino presto (prima di recarsi al lavoro nei campi) , una processione, che partiva dalla chiesa, sostava in preghiera al capitello tra addobbi floreali, mentre la sera si accendevano luminarie. Nelle case vicine si festeggiava con semplici cibi e bevande.
Oggi sono riscontrabili concreti segnali di devozione nella presenza di fiori freschi e di una lampada, nonché nella cura della manutenzione della costruzione stessa, ben dipinta e conservata. La recitazione del Rosario a maggio non si è mai tenuta davanti al capitello (zona di incrocio pericoloso); infatti si "diceva la corona " nelle case della via, dove le famiglie si riunivano per pregare e conversare . Oggi il rito della processione del 13 giugno si è perduto.
Capiteo a Maria Santissima del Rosario
Comune Camponogara - Dolo
Frazione Sambruson
via Camponogara 59 (strada di collegamento con Sambruson)
Parrocchia Camponogara
Diocesi Padova
Tipologia, caratteristiche strutturali, descrizione
II capitello è a base quadrata, è posto sopra tre scalini e due pilastri sostengono il tetto a quattro spioventi. L'insieme è semplice, ma disadorno.
Stato di conservazione : abbastanza buono.
Misure
altezza............... 2, 20 mt
larghezza........... 0, 80 mt
profondità.......... 0, 70 mt
altezza statua......0, 80 mt
Età è stato costruito il 5 agosto 1972 ( è leggibile l'iscrizione )
Iscrizioni Maria Santissima del Rosario 5-8-1972
Proprietà Natale Vescovi
Autore Natale Vescovi
Funzione a protezione dai pericoli della strada e a tutela
della fioritura dei germogli dell'orto.
Devozione e culto : fiori di plastica
Testimonianze raccolte
relative alle tradizioni di ieri e alla vita attuale del "capiteo"
La piccola costruzione è stata eretta dal sig. Vescovi come simbolo tangibile di fede della propria famiglia e degli abitanti della via.
Non ci è risultato che il capitello fosse meta di processioni, bensì luogo di sosta per preghiera alla Madonna, specialmente per la recitazione del Rosario a maggio.
Oggi la devozione appare un pò trascurata.
Come la maggior parte dei capitelli, anche questo è sorto
"a protezione del passante ".
Capiteo al Redentor
Capiteo al Redentor
Ubicazione
Comune..... Mira
Via..............incrocio via Seriola, via C. Savoldelli e via Brentelle
Parrocchia....S. Nicolo di Mira
Diocesi....... Venezia
Tipologìa, caratteristiche strutturali, descrizione
Su basamento quadrangolare, in mattoni, intonacato e dipinto con croci di malta azzurre, poggiavano quattro colonnine che sorreggevano archetti a tutto sesto, costolonati a fiamma, e una copertura sovrastata da una croce.
All'intemo dell'edicola era visibile su tre lati, protetta da leggere inferriate, la statua di Cristo Redentore, benedicente con la croce, in pietra di Vicenza.
Stato di conservazione : pessimo; danneggiato da un incidente stradale nell’ottobre 1992, in attesa di un prossimo restauro a cura della Sovrinten denza alle Belle Arti e Monumenti.
Misure non verificabili
Età fine Ottocento, primi Novecento.
Iscrizioni nessuna
Autore ignoto (probabilmente qualcuno della contrada)
Funzione rogazionale - di posa.
Devozione e culto
A causa delle condizioni disastrate del monumento , per l'incidente stradale, qualsiasi forma di devozione e culto risulta ora assente.
Testimonianze raccolte, relative alle tradizioni di ieri e alla vita attuale del "capiteo" le persone intervistate riferiscono che, in passato, gli abitanti della zona, le sere di maggio , recitavano il "fioreto " (Rosario) , riuniti attorno al capitello. In primavera vi avevano luogo le Rogazioni.
Noi evidenziamo che la posizione del monumento è significativa, al congiungersi dei terrìtori di tre parrocchie: quelle di Mira, di Sambruson e dì Gambarare. E' inoltre relativamente diffusa la dedicazione di un capitello al Redentore; pensiamo che questa devozione cristologica sia da collegarsi con quella veneziana.
ancora in Working progress articolo a cura di Luigi Zampieri
< Prec. |
---|
Ultimo aggiornamento (Mercoledì 01 Febbraio 2017 15:36)