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SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA - LA VIA ANNIA E SAMBRUSON

L'ALLESTIMENTO DELL'ANTIQUARIUM DI SAMBRUSON DI DOLO (VENEZIA)

Francesco Cozza  Monica Zampieri

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.

I reperti archeologici che andranno a formare l'esposizione dell'Antiquarium di Sambruson di Dolo provengono dai recuperi effettuati negli anni Cinquanta del secolo scorso da Lino Vanuzzo, appassionato ricercatore locale, nell'ambito del territorio comu­nale di Dolo.

Con questo allestimento, reso possibile grazie al "Progetto Via Annia", i vari mate­riali archeologici prevalentemente di età romana - si tratta di fittili (ceramiche domesti-che, anfore, mattoni, antefìsse, gavelli da pozzo) e anche, in minor quantità, di vetri e metalli - trovano finalmente, dopo un lungo periodo di oblio, una degna collocazione; verranno infatti esposti in opportuni spazi messi a disposizione dall'Amministrazione comunale di Dolo nell'ambito della Scuola Media di Sambruson (fig. i).

L'allestimento della sala espositiva principale (fìg. 2) prevede l'utilizzo di un modello di vetrine già adottato e sperimentato in varie mostre realizzate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto nelle proprie sedi museali di Adria, Este e Portogruaro. Si tratta di una semplice e funzionale struttura metallica che supporta i vetri delimitanti lo spazio espositivo, suddiviso in due parti da un ripiano di vetro.

Accanto ad esse sono previsti gli inserimenti dei pannelli esplicativi caratterizzati da colorazioni diversificate dello sfondo che identificano le varie tipologie dei materiali. I reperti minuti verranno esposti entro le vetrine con l'utilizzo di supporti utili ad iden­tificare i loro insiemi tipologici; mentre quelli grandi saranno sistemati fuori vetrina su opportune basi di legno.

Per l'illuminazione della prima sala espositiva si è scelta la soluzione della canala a soffitto atta a sostenere i corpi illuminanti facilmente spostabili, mentre la luce naturale filtrerà attraverso le ampie finestre munite di tende ombreggianti caratterizzate da immagini sopra serigrafate.

A introdurre la visita di questi nuovi spazi espositivi servirà il testo di carattere gene­rale stampato su un grande pannello posto a parete sul corridoio di ingresso.

 

FRANCESCO COZZA, MONICA ZAMPIERI

II percorso espositivo comincia dalla parete sud e si sviluppa in senso orario. I reper­ti appartenenti all'epoca romana sono stati suddivisi all'interno di cinque vetrine per clas­si di materiale e, per le classi ceramiche, è stato applicato anche un criterio cronologico.

Nella prima vetrina verranno esposti i frammenti di ceramica grigia e quelli appar­tenenti alla classe delle ceramiche comuni, grezza e depurata. Nella seconda verranno posizionati i frammenti di ceramica a vernice nera, terra sigillata (in fig. 3 si può osser­vare un frammento di coppetta in terra sigillata con la presenza del bollo FELIX SARI), pareti sottili e i vetri. Sempre lungo la parete sud verrà poi disposta una cassa all'interno della quale su un letto di sabbia saranno posizionate le anfore Dressel 6B e Beltràn II B, la prima integra (fig. 4) e la seconda frammentaria, ricomposta grazie al restauro finan­ziato con i fondi del "Progetto Via Annia".

Sulla parete ovest il terzo apparato espositivo conterrà i frammenti più significativi delle varie tipologie di anfore presenti nella collezione; mentre nella quarta vetrina tro­veranno il proprio spazio espositivo i frammenti dei mosaici, rinvenuti nel territorio di Sambruson, che appartengono a tre diverse tipologie (fig. 5).

Lungo la parete nord, posta a sinistra dell'ingresso, aprirà il percorso espositivo una porzione di colonna costituita da una base fittile modanata e da mattoni semicircolari; seguirà la quinta vetrina, di dimensioni maggiori rispetto alle altre, che ospiterà i lateri­zi: tegole e mattoni bollati, tubi a sezione rettangolare e circolare, coppi, ed anche pesi da telaio e frammenti di antefìsse architettoniche. Seguirà la ricostruzione di una porzio­ne di tetto con embrici e coppi sostenuta da una struttura lignea poggiante su un muro di mattoni ricostruito. Completa la parete la parziale ricostruzione di un pozzo realizza­ta con alcuni mattoni arcuati.

Infine sulla porzione libera della parete est verrà disposto il pannello contenente vari frammenti di affresco parietale (fig. 6).

Un secondo ma più ridotto spazio espositivo verrà dedicato ai materiali di età medie-vale-moderna disposti entro piccole vetrine già esistenti, mentre gli elementi lapidei, sem­pre di età post-classica, saranno esposti su opportuni supporti disposti lungo una parete.

È doveroso ricordare e ringraziare quanti a vario titolo si sono dedicati in passato alla cura di queste preziose testimonianze materiali che sono state oggetto di attenti studi sia per la redazione di una tesi di laurea che di una pubblicazione a stampa1 e che ora trova­no degno luogo di esposizione per una loro opportuna pubblica visione.

bibliografia

zampieri M. 2006,1 materiali ceramici del Museo di Sambruson di Dolo (VE), catalogaziene e analisi d'insieme, MI, tesi di laurea, Università Ca' Foscari di Venezia, a.a. 2005-2006 (relatore prof.ssa Annapaola Zaccaria Ruggiu).

—    2009, Ad duodecimum, Mansio Maio Meduaco. Sambruson in epoca preromana e romana, Dolo (ve).

zampieri 2006; zampieri 2009.


 

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 16 Maggio 2012 13:00)