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I Veneti e i cavalli

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SAMBRUSON DALLE ORIGINI TRA STORIA E LEGGENDA - PREISTORIA A SAMBRUSON

I VENETI E I CAVALLI

Dal volume "AD DUODECIMUN MANSIO MAIO MEDUACO"

di MONICA ZAMPIERI (Associazione Culturale Sambruson La Nostra Storia)

Su un passo omerico si fonda la tradizione, diffusa, della provenienza dei Veneti dall'Asia Minore, che trova sulla corrispondenza "eneto= Veneto" una prova ulteriore a favore di una identificazione degli Eneti di Paflagonia con i Veneti del Veneto. Fin da questa prima e antichissima fonte, si può far risalire  l'associazione tra il popolo dei Veneti e il tema del cavallo52: sulla fama dei Veneti adriatici come allevatori di cavalli non pare esserci alcun dubbio.

Polemone, nel carme conviviale ad Euripide53, riaffermando l'origine degli "Eneti" Veneti dell'Adriatico, dai Paflagoni, ricorda come nella 85° olimpiade (440 a.C.) Leone di Sparta abbia ottenuto la vittoria con "cavalle venete" del padre Anticlide; così è riportato nell'iscrizione apposta sulla sua statua54.

Un'altra illustre memoria dell'eccellenza dei cavalli Veneti viene da Strabone55: egli associa alla descrizione dei Veneti il ricordo di una ormai tramontata attività di allevamento dei cavalli, un tempo famosa al punto che il tiranno Dionigi di Siracusa aveva fatto venire dal Veneto cavalli da corsa per il suo allevamento. All'epoca di Strabone, fine I sec. a.C. — inizio I sec. d.C., l'allevamento dei cavalli non è più presente nell'economia dei Veneti, ma ne resta il ricordo, che viene tramandato con i racconti.

Nel mondo dei Veneti antichi la presenza del cavallo56 è una costante e la frequenza di rappresentazioni di questo animale, anche nei prodotti della cultura materiale, è indice della sua rilevanza nelle diverse manifestazioni della vita sociale. Il cavallo è un elemento ricorrente nella sfera del culto57. Nei santuari Veneti il cavallo compare spesso anche tra i votivi offerti alla divinità ed è raffigurato sia da solo sia montato dal guerriero; nelle lamine bronzee figurate ricorrono cavalieri armati, singoli o in gruppo, come pure figurazioni di singoli cavalli; numerosi sono anche i bronzetti di guerrieri a cavallo e le statuette di cavalli.

Particolarmente diffusa, anche se non esclusiva del Veneto, è anche la pratica della sepoltura di cavalli, spesso in prossimità o in area di necropoli: i casi sono frequenti, a Oppeano, Este, Adria, Padova, Oderzo e, particolarmente numerosi, ad Altino58. In molti casi gli animali appaiono intenzionalmente uccisi ed è pertanto plausibile una interpretazione della loro uccisione e sepoltura in senso rituale59. Che si tratti di un atto in collegamento con il rito funebre, forse con riferimento al rango sociale del defunto, è ipotesi probabile, che tuttavia non è ancora stata adeguatamente analizzata60. Tipico monumento funerario locale sono le stele di pietra di Padova, normalmente associate ad iscrizioni, nelle quali il cavallo è pressoché sempre presente, sia montato dal cavaliere nelle scene di combattimento, sia nell'atto di trainare il carro nella rappresentazione simbolica del viaggio agli inferi. Il cavallo compare anche nell'"arte delle situle": celebre la scena presente sulla situla Benvenuti in cui un servo sospinge il cavallo verso il signore che è in atto di libare. Dalle varie iscrizioni venetiche provengono poi ulteriori testimonianze della rilevanza del cavallo nel mondo Veneto61.

note:

52 OMERO, Iliade, 851-852. "Pilemene dal forte cuore guida i Paflagoni che vengono dagli Eneti, il paese delle mule selvagge", trad. di M. G. Ciani. malnati 2003a, 11-22.

53   InHipp. 231.

54 Marinetti A. 2001, "II signore del cavallo" e riflessi istituzionali dei dati di lingua. Venetico ekupetarìs, Convegno Produzioni merci e commerci ad Altino e nel Veneto orientale, Venezia.

55 STRABONE, V, I, 4.

56 Una mostra allestita presso il Museo Archeologico di Adria nell'ambito della rassegna nazionale "Lo sport nell'Italia antica" ha illustrato i diversi aspetti della presenza del cavallo nella cultura materiale dei Veneti, bonomi s., camerin N., tamassia k. 2002, Adria. Via San Francesco. Scavo 1994: materiali: materiali dagli strati arcaici, in L'alto e medio Adriatico tra VI e V secolo a. C. Atti del Convegno Internazionale, Adria, 19-21 marzo 1999, Padusa, XXXVIII, pp. 201-214.

57    STRABONE, V, 1,9. MALNATI 2003a, 11-22.

58    Gambacurta G. 1996, altino. Le necropoli, in La Protostoria tra Bile e Tagliamento. Antiche genti tra Veneto e Friuli. Mostra archeologica, Padova, pp. 47-68.

59    Gambacurta G., TIRELLI M. 1996, Le sepolture di cavallo nella necropoli "Le Brustolale", in aa.VV., La protostorìa tra Sile e Tagliamento. Antiche genti tra Veneto e Frinii, Catalogo della mostra, Padova, pp. 71-73.

60   Gambacurta 1999, Acqua, città e luoghi di culto nel Veneto romano, in Ocnus, 7, pp. 179-186.

61    Marinetti 2001 ; capuis 1993.


 

Ultimo aggiornamento (Martedì 17 Aprile 2012 16:49)

 

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